SE
SI FRANTUMA LO SPECCHIO DEL VIRTUALE
di Iole Natoli
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Motta Visconti (Milano), 14 giugno 2014. Carlo Lissi, un
tecnico informatico di 31 anni, accoltella ripetutamente la moglie Cristina
Omes di 38 anni e subito dopo i due piccoli figli dormienti, di cinque anni e
mezzo e di 20 mesi. Inscena una rapina a scopo di depistaggio e si reca in
casa di amici per vedere con loro la partita.
Quindi ritorna a casa e chiama il
112 affermando di aver rinvenuto moglie e figli sgozzati.
Poco prima di uccidere Cristina
Omes aveva avuto un rapporto intimo con lei.
Sottoposto a interrogatori alla
fine confessa, dichiarando di averlo fatto perché non aveva il coraggio di chiedere la separazione alla moglie
e di essere innamorato di un’altra, una collega che lo aveva sempre respinto.
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Il magistrato domanda se non
sarebbe bastato il divorzio. No, perché restano i figli, risponde. |
Dal gruppo omonimo di FB, nato quale progetto di lavoro per l'elaborazione di proposte politiche
lunedì 23 giugno 2014
SOCIETÀ MALATE E CRONACA QUOTIDIANA UN FEMMINICIDIO CHE NON È SOLO TALE
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